Quando, la mattina del 22 novembre 1963, John Fitzgerald Kennedy termina il suo breve discorso di fronte all’Hotel Texas prima di lasciare Fort Worth per recarsi a Dallas, tra la folla di persone riunite per salutarlo, desiderose di stringergli la mano, c’è anche l’undicenne Benjamin Taylor accompagnato da sua madre. Solo poche ore più tardi, a scuola, un’insegnante in lacrime comunicherà a lui e ai suoi compagni di classe che il presidente degli Stati Uniti è stato assassinato.
A partire da questo ricordo, Taylor ripercorre i dodici mesi successivi a quell’evento drammatico. Al centro del suo racconto ci sono le vicende personali – l’amore e le tensioni in casa, le amicizie destinate a durare, le prime passioni, il ricordo di un memorabile viaggio a New York – ma anche i sentimenti collettivi: il dolore, la perdita delle certezze, a testimonianza del modo brutale in cui spesso la storia di una nazione influenza le singole esistenze dei suoi cittadini.
Con scrittura lirica, muovendosi con sensibilità fra la saggezza dell’analisi e la carica emotiva del ricordo, Benjamin Taylor racconta in questo appassionante memoir un anno della propria vita, delineando così il suo personale ritratto dell’artista da giovane, mosso dalla certezza che “si possiede un unico temperamento”, e “qualsiasi anno avessi scelto avrebbe mostrato lo stesso coraggio e le stesse fragilità che mi segnarono fra gli undici e i dodici”.
Scritto con eleganza, colto, puntuale e a tratti dolorosamente sincero”.
The Wall Street Journal
Un’immersione nella storia che ha il respiro della vita vissuta”.
The New York Times Book Review
Parte della meraviglia di questo libro è come un solo anno nella vita di Taylor finisca per rappresentare la sua totalità, che è una specie di microcosmo della magia del memoir, in cui una vita può rappresentare tutte le altre”.
Los Angeles Times
Il Recensore Ignorante –
Il clamore a casa nostra è un breve e piacevole memoir che intreccia bene vita personale dell’autore e storia collettiva del suo Paese. Il racconto, grazie anche a simpatici aneddoti rimane sempre fluido.