Tom Harry è il proprietario di un bar chiamato Medicine Lodge, a Gros Ventre, in Montana. Tom è anche il padre di Rusty, che ha dodici anni. Entrambi sono stati abbandonati dalla madre di Rusty parecchi anni prima. Una famiglia singolare, la cui vera casa è il bar.
Tutto procede senza scossoni fino a quando, nell’estate del 1960, nella vita di Tom rispunta all’improvviso Proxy, che un tempo nel suo bar faceva la taxi dancer (la ragazza pagata per ballare con i clienti del locale) e con cui Tom ha avuto una relazione. Proxy è tornata a Gros Ventre insieme a Francine, sua figlia, e chissà che Francine non sia proprio il frutto di quella vecchia relazione fra Tom e Proxy.
Ogni dettaglio della storia – la vita semplice di una cittadina dell’Ovest, i personaggi bizzarri, i racconti da bar, il complicato mondo degli adulti – è visto attraverso gli occhi curiosi e ingenui di Rusty, il figlio di Tom, ormai sul punto di lasciare per sempre l’età dell’infanzia.
In questo splendido romanzo della maturità, pubblicato nel 2012, emerge la capacità di Ivan Doig di creare personaggi a cui è impossibile non affezionarsi, reali perché tratti dalla vita vera, nei quali si sente scorrere il sangue, e di narrare le loro vite con semplicità, senza fronzoli, proprio come si farebbe al bar, seduti al bancone davanti a una birra.
Una trama delicata e avvincente, personaggi che si comportano come nella realtà, il piacere di descrizioni attente e appassionate – un libro che premia il lettore con una ricompensa notevole ed estremamente rara”.
The Washington Post
Realtà e finzione sono sapientemente mescolate per documentare gli ultimi giorni di gioventù di un ragazzo alle prese con una storia che suo padre non può lasciarsi alle spalle. Ma Doig fa qualcosa di più: punteggia il racconto delle irresistibili avventure giovanili di Rusty con il colorato idioma locale degli attempati clienti di suo padre”.
Newsweek
Il Recensore Ignorante –
Doig racconta con una scrittura calda e avvolgente i piccoli e i grandi drammi della gente di provincia senza però mai perdere speranza e regalando grande positività.
Marco Cantoni –
Il racconto del barista fa parte della tradizione del romanzo di frontiera americano, erede diretto del genere western. Ambientato nel Montana del 1960 racconta, dal punto di vista di un ragazzino di dodici anni, Rusty, la vita all’interno del Medice Lodge, il bar di Gros Ventre gestito dal padre Tom. Padre e figlio sono stati abbandonati dalla moglie-madre e devono imparare a convivere. Ivan Doig era uno dei più importanti esponenti di questo genere narrativo e in questo romanzo inserisce moltissimi degli stilemi caratteristici. Innanzitutto l’ambientazione rurale raccontata dal punto di vista di questo ragazzino catapultato per la prima volta in un contesto di paese governato da regole non scritte. Un personaggio femminile, Proxy, che entrerà in scena creando scompiglio e soverchiando lo status quo. E una particolare predilezione per una narrazione lenta e compassata, che si prende i suoi tempi e rispecchia appieno la vita in quella parte di mondo. Il racconto di frontiera è un genere che sta tornando, basti pensare a Kent Haruf, Tom Drury, Chris Offutt, tutti autori che a loro modo hanno e stanno declinando questo tipo di racconto. Nutrimenti propone una sua alternativa per gli amanti del genere. Io personalmente prediligo ancora il romanzo americano di ambientazione urbano-metropolitana. E, in questo caso, vado controcorrente dicendo che gli Stati Uniti hanno ancora qualcosa da dire in quel senso. Nonostante ciò Il Racconto del barista riesce a raccontare una storia di persone, scavando a fondo nelle motivazioni dietro alle scelte di vita, e lo fa con una semplicità che non è facile raggiungere. I suoi personaggi sono veri e credibili, e nonostante il ritmo lento (in alcuni punti forse troppo) porta avanti una vicenda accattivante e che ragiona sulle relazioni umane. Consigliato agli amanti del genere.