Cinquecento fogli manoscritti del pittore milanese Aldo Carpi, tra il giugno 1941 e i primi giorni del 1944 – solo di recente emersi tra le carte d’archivio –, aprono nuove prospettive su un momento d’ombra della vita e dell’opera dell’artista, tra il successo e i ruoli istituzionali degli anni Trenta e la deportazione nel campo di concentramento di Gusen.
La registrazione poetica degli incontri con la giovane allieva Federica Mylius, musa e sostegno in anni di progressivo isolamento del pittore, rispecchia un’intera epoca storica. Ventitré lettere illustrate – integralmente riprodotte nel libro – permettono di entrare nello studio di Carpi a Brera durante le pose della giovane, mostrando l’idillio nel quale nascono le controfigure ideali di Eric (una sorta di sintesi di Federica) e il Centauro, che troverà eco nella coeva pittura di Carpi così come nell’unica riflessione teorica del pittore, le Divagazioni del Sileno.
Con la registrazione degli incontri si attraversano anche gli eventi storici – i bombardamenti su Milano dell’agosto 1943, la resa di Badoglio – filtrati attraverso l’intima riflessione creativa di un artista che coglieva il momento d’isolamento e difficoltà come un’occasione di rinnovamento creativo e vitale.