Julie Sutton è un’aspirante pianista trentanovenne. A un particolare punto della sua vita, volge lo sguardo al passato e libera i suoi ricordi. Tra rivelazioni e menzogne, riflette sul suo rapporto con la madre, con la musica e con i sentimenti, mentre sullo sfondo la storia americana dagli anni Trenta agli anni Settanta segue il suo corso.
Julie ripercorre con grave lucidità la propria esistenza in tutta la sua estensione materiale e interiore. Vivace, a tratti lancinante, il racconto della sua vita fuoriesce trasparente dalla memoria, stanando dettagli di eccezionale nitidezza e profondità, nella forma di un resoconto finale, di un’ultima, estrema confessione. La successione cronologica non inquina, non falsa il peso di certi eventi, di certe persone, che resta fisso. È il tono a mutare: tagliente, quando la memoria restituisce episodi del rapporto con la madre, fatto di ricordi che comprendono “anche troppa impazienza e quasi nessuna serenità o risata”; dolce e malinconico quando, in risposta ai suoi numerosi ‘inciampi’, riemerge il senso di un amore limpido, diverso dagli altri, la cui fine ha segnato incontrovertibilmente e prematuramente la sua esistenza.
Lo sguardo femminile, e allo stesso tempo universale, che Don Robertson assume con sorprendente semplicità, e la straordinaria capacità della sua scrittura di far riflettere, sorridere e piangere, fanno di Julie un gioiello letterario che si inserisce perfettamente nel progetto di questo grande scrittore americano.
Rimasto eccezionalmente inedito finora, Julie viene pubblicato in questa edizione per la prima volta a livello mondiale.
Marika –
Una pubblicazione preziosa. “Julie” è un breve romanzo al femminile, con una protagonista che si appropria sia del titolo che della scena. Dal 1938 al 1974 seguiamo quello che definirai “il diario di Julie”, personale e di un’epoca, quest’ultima sempre viziata dal suo punto di vista. Don risulta credibilissimo nel punto di vista femminile. Tanto più che alle mancanze e insignificanze che costellano la vita della protagonista non si dà mai la motivazione di isteria. Le pagine scorrono leggere, anche se avrei preferito più efficacia (bisogna comunque considerare che il testo manca di “revisione artistica”, il caro Don infatti è morto prima di poter riguardarlo e correggerlo). Una pubblicazione preziosa, dunque – e anche coraggiosa, impreziosita dalla postfazione di Nicola Manupelli.
Marika –
Una pubblicazione preziosa. “Julie” è un breve romanzo al femminile, con una protagonista che si appropria sia del titolo che della scena. Dal 1938 al 1974 seguiamo quello che definirai “il diario di Julie”, personale e di un’epoca, quest’ultima sempre viziata dal suo punto di vista. Don risulta credibilissimo nel punto di vista femminile. Tanto più che alle mancanze e insignificanze che costellano la vita della protagonista non si dà mai la motivazione di isteria. Le pagine scorrono leggere, anche se avrei preferito più efficacia (bisogna comunque considerare che il testo manca di “revisione artistica”, il caro Don infatti è morto prima di poter riguardarlo e correggerlo). Una pubblicazione preziosa, dunque – e anche coraggiosa, impreziosita dalla postfazione di Nicola Manuppelli.
Armando –
“Io amo più di quanto mi ricordi davvero di aver amato”. Questa è una delle frasi più belle del romanzo e sono proprio l’amore e i ricordi a farne da cornice.
Julie è una donna di trentanove anni, che nella vita ha subito tanto: un padre assente, una madre alcolizzata che non ha mai saputo dimostrare il suo affetto, un amore giovanile che l’ha segnata per sempre, insicurezze che non è riuscita a superare e aspettative disattese. Julie è una donna che mente continuamente perché le cose non sono mai andate per il verso giusto e ci sono anche tante domande che la protagonista si pone e a cui non riesce a dare delle risposte. E come in tutti i libri di Robertson i temi centrali sono sempre l’amore e la sua ricerca, l’emozione per le piccole cose, il tempo che scorre inesorabile e la morte.