Roger Boylan

Killoyle

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Roger Boylan

Killoyle

336 pagine

Prima edizione novembre 2013
Traduzione dall'inglese di Mirko Zilahi de' Gyurgyokai

In copertina: 'Audience in the Ulster Hall', © Bridget Farmer - www.bridgetfarmerprintmaker.com

ISBN: 9788865942642

Esplosivo, caustico, irriverente. La cittadina immaginaria di Killoyle e i suoi abitanti sono i protagonisti di un romanzo che mette l’Irlanda al centro del mondo e ne fa il palcoscenico di un’umanità in perenne lotta con le proprie debolezze. Un’esilarante parodia dei vizi (molti) e delle virtù (rare) del genere umano.

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Esplosivo, caustico, irriverente. La cittadina immaginaria di Killoyle e i suoi abitanti sono i protagonisti di un romanzo che mette l’Irlanda al centro del mondo e ne fa il palcoscenico di un’umanità in perenne lotta con le proprie debolezze. Un’esilarante parodia dei vizi (molti) e delle virtù (rare) del genere umano.

A Killoyle scorre placido il tempo intorno alla Spudorgan Hall, il locale albergo abbarbicato a guardia di una piccola comunità che divide pigramente l’esistenza tra il pub e la chiesa, in cerca del conforto di una pinta o dell’assoluzione. E mentre Milo Rogers, arruffato sognatore e sedicente poeta, arranca nell’incertezza economica e sentimentale, Kathy Hickman affronta la sua vedovanza tra fugaci consolazioni e foschi documentari in tv. All’ombra delle guglie di Sant’Oinsias, invece, padre Doyle affoga nel whiskey la nostalgia per gli anni verdi del noviziato a Roma, ignaro delle abitudini del suo parrocchiano Wolfetone Grey, che di giorno conversa appassionatamente con Dio e di notte fa telefonate anonime ai suoi concittadini. Ma quando il sordido Tom Maher insidia le certezze di Emmet Power, amministratore della Spudorgan Hall, la tranquilla routine di Killoyle sembra fatalmente destinata a infrangersi.
Con questo brillante romanzo, Roger Boylan compendia con piglio svagato la caleidoscopica vicenda politica, culturale e religiosa irlandese, anche grazie a un controcanto di postille giocose, digressioni e commenti sarcastici. Pagine in cui si celebra la tradizione letteraria che va da Swift a Beckett, passando per il surreale virtuosismo di Flann O’ Brien, e che ci regalano un’opera traboccante di humour, con una variopinta rassegna di caratteri iperbolici e burleschi.

Boylan si muove tra Pynchon e i Monty Python anche se in maniera più accessibile e coerente di quanto ciò possa implicare”.

Evergreen Review

Diverte e impressiona”.

Kirkus Reviews

Una performance magistrale”.

Publishers Weekly

Roger Boylan

Roger Boylan è nato una manciata di decenni fa nei dintorni di New York dove ha vissuto fino ai cinque anni prima di trasferirsi in Europa per il lavoro del padre un tecnico specializzato in automatismi per le campane delle chiese. Cresciuto tra l’Irlanda e la Svizzera (con alcuni passaggi a Parigi e Roma) ha frequentato l’università a Coleraine e a Edimburgo studiando storia d’Irlanda filologia romanza storia delle religioni e soprattutto come ha dichiarato in un’intervista interni dei pub. Prima dei trent’anni ha fatto ritorno in America dove ha lavorato come barman traduttore insegnante scrittore tecnico e redattore editoriale. Attualmente vive in Texas con la famiglia è docente alla Western Connecticut State University e collabora con la Boston Review e la New York Times Book Review. Killoyle è il primo volume di una trilogia che ha ottenuto importanti riconoscimenti critici negli Stati Uniti e un notevole successo in Germania.