Pierre Loti

Pescatore d’Islanda

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Pierre Loti

Pescatore d’Islanda

224 pagine

Prima edizione settembre 2010
Traduzione dal francese di Luciano Làdavas

In copertina: Léon Spilliaert 'Sailing Vessel at Sea' 1920

ISBN: 9788895842806

In una cittadina di pescatori della Bretagna si consuma l’amore maledetto tra una ragazza stretta fra modernità e tradizione e un giovane il cui destino è legato al mare. Il capolavoro di Pierre Loti eccentrico narratore francese tra i grandi maestri della letteratura di viaggio.

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In una cittadina di pescatori della Bretagna si consuma l’amore maledetto tra una ragazza stretta fra modernità e tradizione e un giovane il cui destino è legato al mare. Il capolavoro di Pierre Loti eccentrico narratore francese tra i grandi maestri della letteratura di viaggio.

È il rito ancestrale della pesca a scandire le stagioni nel piccolo villaggio bretone di Paimpol. Alla fine dell’inverno i pescherecci ricevono la benedizione per la partenza verso l’Islanda dall’alto del tabernacolo allestito nel porto la Vergine osserva allo stesso modo impassibile chi dopo l’estate tornerà alle coste francesi con il carico di pesce e quelli che come si ripete anno dopo anno una dannata tempesta farà mancare all’appuntamento con i propri cari. La primavera a Paimpol è il silenzio di donne nell’attesa di un ritorno. L’inverno è fatto per sposarsi – o per piangere chi il mare ha trattenuto.
Gaud Mével è la graziosa figlia biondissima di un anziano pescatore di Paimpol che con il mare ha fatto fortuna. È cresciuta a Parigi poi il padre l’ha ricondotta in Bretagna dove Gaud sfoggia corpetti più stretti e una certa spregiudicatezza da signorina di città ma senza aver smarrito il rigore dei suoi avi. L’inverno del suo ritorno a Paimpol a un ricevimento di nozze Gaud incontra il primogenito dei Gaos l’imponente Yann pescatore d’Islanda fiero e impenetrabile. I due ballano conversano intimamente si lanciano sguardi complici. È l’inizio di un amore ardente ma tormentato: prima offuscato dalla nebbia come le acque d’Islanda nei giorni d’inizio autunno poi sferzato dal vento come le scogliere di Bretagna infine spensierato come una festa di matrimonio. Ma la felicità in queste lande brumose è selvaggia e inquieta oppressa dalla minaccia della morte.
Romanzo del 1886 – lo stesso anno in cui Jean Moré as pubblica su Le Figaro il Manifesto del simbolismoPescatore d’Islanda è un inno oscuro e decadente all’inesorabilità del fato e alle leggi insondabili che governano i sentimenti umani. Il mare è una presenza bizzosa e volubile e le sue onde del destino diventano segrete protagoniste di una storia dove agli uomini nella loro quotidiana battaglia per sopravvivere non resta che l’ebbrezza cieca della sfida e la consolazione del ricordo.
Pescatore d’Islanda è unanimemente considerato il capolavoro di Pierre Loti.

Pierre Loti

Pierre Loti, pseudonimo di Julien Viaud (1850-1923), fu scrittore prolifico e di successo nella Francia a cavallo tra Ottocento e Novecento. Ufficiale di Marina, già a vent'anni iniziò a girare il mondo: Cile, isola di Pasqua, Tahiti, Senegal, Salonicco, Costantinopoli, Tonchino, Giappone, trasferendo nelle sue opere la fascinazione di questi luoghi e il senso ultimo della vita dell'uomo come pellegrinaggio e ritorno alle origini. Scrittore ammirato da Nietzsche, Gauguin e Anatole France fu eletto nel 1891 all'Académie   française e decorato nel 1922 della gran croce della Legion d'Onore.