Daniel Picouly è nato nel 1948 a Villemomble, alla periferia di Parigi. Undicesimo di tredici figli, di padre nero della Martinica e operaio nelle officine Air France, e di madre bianca, laureato in economia, insegna in un liceo di Parigi.
Tra il 1992 e il 1995, Picouly ha pubblicato quattro libri gialli, popolati da personaggi senza famiglia, senza origini, che tentano d’amarsi senza mai riuscirvi, dominati dalla terribile figura di un bambino nero, muto. Queste opere hanno avuto per l’autore un effetto catartico: “I miei genitori sono morti molto giovani, a cinquant’anni, usurati dal lavoro e dalla povertà, vittime di quei valori popolari – l’onestà, l’amore per il lavoro ben fatto – che sono sì magnifici, ma non proteggono. Per molto tempo, ho voluto vendicarli. Mi sentivo dalla parte della rivolta. Per affrontare la loro storia, che malgrado tutto è una bella storia, dovevo prima purgarmi di tutto questo”. Con Il Campo di Nessuno, definito dall’autore autobiografico al 98,94 per cento, Picouly ha ottenuto un successo straordinario: in traduzione presso quattordici Paesi, in Francia è stato per sei mesi in testa alle liste dei bestseller.