Robert Falcon Scott
L’ultima spedizione
Robert Falcon Scott
L’ultima spedizione
592 pagine
Prima edizione in Tusitala ottobre 2014
Prima edizione in Nautilus gennaio 2021
Traduzione dall'inglese di Amilcare Carpi de Resmini
In copertina: Robert F. Scott fotografato da Herbert Ponting
ISBN: 9788865948095
L’epopea della conquista del polo e il suo drammatico epilogo. Tradotto per la prima volta in versione integrale, il diario dell’ultima spedizione antartica di Robert Scott. Gli uomini, gli animali, i paesaggi, la fatica della marcia, la sfida persa con Amundsen. Un’opera di straordinario valore letterario, tra i maggiori classici della storia delle esplorazioni.
€10,99 – €20,90
Questa è la prima traduzione integrale dei diari che Robert F. Scott tenne durante la sua ultima spedizione in Antartide (1910-1913), un’impresa ciclopica che doveva raggiungere per prima il polo Sud e che invece venne preceduta di appena cinque settimane dalla squadra norvegese di Amundsen. Sulla strada del ritorno Scott e quattro compagni andarono incontro alla morte. Otto mesi dopo, un gruppo di ricerca trovò la tenda di Scott, i corpi di tre degli esploratori, i quaderni e la macchina fotografica che aveva immortalato la marcia.
L’epica della sconfitta, se da un lato ha reso popolarissimo Scott, dall’altro ha messo in secondo piano molti altri aspetti interessanti della spedizione Terra Nova. Non ultima l’alta qualità letteraria del diario.
Nei sedici mesi di permanenza in Antartide Scott tenne quotidianamente (salvo pochissime eccezioni) una sorta di giornale di bordo che documenta l’intero sviluppo degli eventi. È una registrazione accuratissima, scritta su grandi quaderni durante la permanenza al campo base di capo Evans, e su tre piccoli taccuini più maneggevoli relativi all’ultimo periodo (1 novembre 1911 – 29 marzo 1912), che testimoniano la conquista del polo e la tragica fine a undici miglia dal deposito che forse avrebbe garantito la sopravvivenza della squadra polare.
Questa nuova edizione (che ripristina i tagli censori della prima pubblicazione inglese, sopravvissuti in tutte le edizioni del diario fino al 2005) permetterà al lettore italiano di apprezzare le qualità letterarie dell’esploratore britannico, la sua indefessa fiducia nelle capacità dell’essere umano e darà giustizia delle molte critiche che gli sono sempre state indirizzate come responsabile dell’esito drammatico dell’impresa.
Non mancano descrizioni vivissime della vita al campo – le relazioni tra gli uomini, le partite di pallone, la serie di conferenze scientifiche tenute durante l’inverno, l’attenzione per la fauna antartica, il fascino dei panorami irripetibili, il senso di solitudine e lontananza da tutto che spesso aggredisce Scott e i suoi. Impressionante è il resoconto delle difficoltà dell’ascesa al ghiacciaio Beardmore, l’attraversamento della barriera e l’annichilimento che prende i cinque esploratori che, una volta raggiunto il polo, si trovano di fronte al fallimento. Il racconto del viaggio di ritorno diventa allora il resoconto di un perdersi, che ancora oggi colpisce per la spaventosa oggettività con cui è vissuto e descritto.
Ne parlano
La Repubblica
Pierdomenico Battalario
Sfida e morte in Antartide: ecco i diari di Robert Scott
Il Sole 24 Ore
Camilla Tagliabue
Meglio morto che sul divano
La Stampa
Massimiliano Panarari
Lo scaffale
La Repubblica
Benedetta Marietti
Rotta per il Polo Sud andata senza ritorno
Il Messaggero
Scott, il diario dei brividi
Greenews
“L’ultima spedizione”: i diari antartici di Robert Scott