Daniel Defoe
Robinson Crusoe
Daniel Defoe
Robinson Crusoe
304 pagine
Prima edizione novembre 2019
Traduzione dall'inglese di Alfredo Rizzardi
Prefazione di Eugenio Montale
In copertina: illustrazione di N.C. Wyeth per 'Robinson Crusoe', 1920
ISBN: 9788865946879
Ventotto anni su un’isola deserta: le avventure, le difficoltà e le strategie per sopravvivere. Le vicende del naufrago più famoso della storia compongono non soltanto una trama avvincente, ma sanciscono anche la nascita del romanzo moderno, passaggio cruciale nella storia della letteratura mondiale. Il classico di Daniel Defoe è qui riproposto nella storica traduzione di Alfredo Rizzardi, e con una prefazione di Eugenio Montale.
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Il ‘Robinson’, per esteso La vita e le straordinarie, sorprendenti avventure del marinaio Robinson Crusoe, resta tra i primi best seller della storia editoriale, monumento dell’Illuminismo anglosassone, modello letterario indiscusso, sintesi della mentalità di un’epoca. Un’opera ispirata alla reale sventura del marinaio Alexander Selkirk, tradotta poi in parole dallo scrittore e commerciante londinese Daniel Defoe.
Nella rude sopravvivenza di Crusoe, nella capacità di fronteggiare le avversità, nel resistere tanto alla natura selvaggia quanto alla solitudine, affiora lo spirito borghese, l’intraprendenza di una classe in rapida ascesa. In Robinson sacrificio, azione e conoscenza si concretizzano attraverso lo sforzo delle braccia e del cervello; l’emancipazione del personaggio diventa risultato storico, caratteristica morale, traguardo individuale. L’epico ingegno di chi rimane quasi trent’anni su un’isola trova forma nelle pagine di un diario secolare amato da Poe, apprezzato da Joyce, stimato da Virginia Woolf, ma pure criticato da Karl Marx.
Un capolavoro dall’iconografia sterminata, adottato dal cinema, frettolosamente definito un romanzo d’avventura destinato ai ragazzi, ma che Stevenson consacra come un libro “tanto realistico quanto romantico; entrambe le qualità sono spinte all’estremo e nessuna delle due ne soffre”. Le acque che circondano il naufrago, dunque, le spiagge sulle quali resta abbandonato dalla civiltà, non rappresentano soltanto un isolamento fisico, significano altro, nascondendo ombre ancora di assoluta modernità.