Miranda Mellis
Il revisionista
Miranda Mellis
Il revisionista
96 pagine
Prima edizione giugno 2008
Traduzione dall'inglese di Leonardo G. Luccone
In copertina: Illustrazioni di © Derek White
ISBN: 9788895842059
Dall’alto di un faro, il revisionista osserva e analizza il progressivo disfacimento del mondo circostante, e dirama (per conto di chi?) falsi dispacci tranquillizzanti. Il racconto dell’apocalisse nell’ipnotico romanzo d’esordio di Miranda Mellis. Con le visionarie illustrazioni di Derek White.
Il prezzo originale era: €10,00.€9,50Il prezzo attuale è: €9,50.
È un mondo prossimo al collasso quello del Revisionista, un regno dell’assurdo dove il grado di inquinamento ha ormai raggiunto il punto di non ritorno. C’è una guerra in atto, o semplicemente non ci è dato sapere perché vengano sganciate bombe nucleari sulla popolazione, perché l’aria sia diventata irrespirabile, perché i bambini siano mutanti, perché gli animali costretti a usare i pannolini.
Del revisionista – protagonista e io narrante – non sappiamo nulla, se non che è stato incaricato (da chi?) di condurre dall’alto di un faro un monitoraggio delle condizioni climatiche con l’ausilio di strumenti sofisticatissimi e di diramare, alterando i dati, dispacci rassicuranti. Oltre a svolgere il suo compito si concede qualche libertà: entra nelle vite degli altri, mischia la sua a quelle, osserva l’uomo che sovrasta l’uomo, la Natura imbizzarrita.
E in un mondo seviziato e condannato c’è posto per l’Isola del Nuovo Inizio, il luogo in cui “cercare una nuova identità”, una fatua speranza. Ben presto, però, ci si accorge che la vita sull’isola non è migliore: gli appuntamenti amorosi sono obbligati, ogni individuo è pervaso da una forza che lo spinge a strappar via qualsiasi cosa, e si deve far finta di non riconoscersi.
A difesa del mondo, e di tutti i ritorni a casa, il revisionista teorizza una nuova forma d’arte: la ripetizione come eterna ricapitolazione, e l’urlo di disperazione diventa un inno positivo, un appello isolato e sordo all’umanità, prima che il tessuto del mondo si consumi del tutto.
Con uno stile dadaista ma di grande forza narrativa, Miranda Mellis estrae dalle macerie di un mondo in disfacimento – il nostro mondo, il nostro disfacimento – ciò che rimane della bellezza originaria, con la stessa intensità di Morselli in Dissipatio H.G.