Mario Tedeschini Lalli
Nazisti a Cinecittà
Mario Tedeschini Lalli
Nazisti a Cinecittà
320 pagine
Prima edizione aprile 2022
In copertina: 'Una vita difficile' 1961, Lina Volonghi, Alberto Sordi, Borante Domizlaff (fermo immagine realizzato dall’autore)
ISBN: 9788865948927
Dalle Fosse Ardeatine a Cinecittà. Borante Domizlaff e Karl Hass, due degli ufficiali che spararono agli ordini di Kappler nella feroce rappresaglia del 24 marzo 1944, finirono per vestire dopo la guerra la divisa nazista in alcune delle più importanti pellicole del cinema italiano del dopoguerra. Da Una vita difficile di Dino Risi, a La caduta degli dei di Luchino Visconti.
Una vicenda incredibile scoperta quasi per caso e raccontata grazie a una lunga e meticolosa ricerca tra archivi, cineteche, documenti ufficiali, interviste private e web.
€8,99 – €16,15
Dalle Fosse Ardeatine a Cinecittà, dalla divisa nazista indossata per uccidere alla divisa nazista indossata per fare cinema. Borante Domizlaff e Karl Hass, due ufficiali delle SS che il 24 marzo 1944 spararono agli ordini di Herbert Kappler, riappaiono, con altri ex ufficiali tedeschi, nella produzione di alcuni dei più celebri film italiani del dopoguerra. Il primo, assolto nel 1948, resterà negli anni fedele a Kappler, aiutandolo nella fuga dall’Italia nel 1977. Il secondo, sfuggito al primo processo arruolandosi nei servizi segreti americani e italiani, sarà raggiunto dalla giustizia solo cinquant’anni dopo e condannato all’ergastolo. Nel frattempo, fra gli anni Cinquanta e Sessanta, tutti e due sbarcarono il lunario anche intrepretando ‘sé stessi’, in parti da militare tedesco, in film come Una vita difficile di Dino Risi, La ciociara di Vittorio De Sica, Tutti a casa di Luigi Comencini, La caduta degli dei di Luchino Visconti. E non furono soli.
Nazisti a Cinecittà nasce da una scoperta casuale che ha dato il via a una lunga ricerca tra carte di servizi segreti, cineteche, archivi privati e interviste a famigliari. Un racconto che a tratti si tinge di giallo, una finestra su una realtà paradossalmente ‘normale’ dell’Italia del dopoguerra: il ‘nazista della porta accanto’ tornava utile per raccontare il nazismo.
Ne parlano
Il Foglio
Giulio Silvano
Ufficiali SS mai pentiti che si riscoprono attori, nel ruolo di nazisti
Il Venerdì
Alberto Riva
Roma città aperta ai nazisti
La Repubblica
Marco Belpoliti
Gli ufficiali nazisti che si nascosero nei film italiani
L'Espresso
Sabina Minardi
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Michael Braun
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Domenico Nunnari
Resistenti e nazisti
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Livio Partiti
Mario Tedeschini Lalli, "Nazisti a Cinecittà"
Cinecittà News
Lorenzo Codelli
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Dagospia
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