Peter Fleming
Avventura brasiliana
Peter Fleming
Avventura brasiliana
480 pagine
Prima edizione settembre 2013
ISBN: 9788865942246
Dal fratello di Ian Fleming, fonte d’ispirazione per il personaggio di James Bond, il racconto di un’avventurosa e stravagante spedizione nel Mato Grosso sulle tracce del mitico colonnello Fawcett. Uno straordinario classico della letteratura di esplorazione, tra i dieci migliori libri di viaggio del ventesimo secolo secondo l’International Society for Travel Writing.
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Nel 1932 Peter Fleming, un brillante ex studente di Eton di ventiquattro anni, decide di rispondere a un annuncio sul Times per partecipare a una strampalata spedizione nel Mato Grosso alla ricerca di un altrettanto strampalato esploratore, il colonnello Percy H. Fawcett, svanito in quell’impenetrabile foresta da sette anni, mentre era alla ricerca di una presunta civiltà scomparsa. Le ultime notizie lo dicevano prigioniero di una tribù di indios. Quasi certamente, però, era stato massacrato insieme ai due compagni, fra i quali suo figlio, in qualche punto fra i fiumi Xingu e Araguaia, nella Serra do Roncador. Nella sua storia curiosa e romantica c’era parecchio materiale per far innamorare uno spirito avventuroso.
Considerato un classico dei libri di viaggio del Novecento, Avventura brasiliana non è affatto un semplice resoconto, ma un’irresistibile mescolanza di generi: dalla spy story al romanzo umoristico, dal saggio antropologico non ortodosso al teatro shakespeariano al cinema. Va detto che la spedizione britannica alla ricerca di Fawcett manca da subito il suo obiettivo primario. Del visionario colonnello non troverà tracce o testimonianze. Ben presto, il viaggio si trasforma in un forsennato attraversamento dell’Amazzonia contro l’antagonista di Fleming, l’odiatissimo maggiore Pingle, per raggiungere in tempo il piroscafo che lo ricondurrà in Gran Bretagna. Il racconto di Fleming offre al lettore moderno lo sguardo “spassionato e cauto” di un dandy nel Mato Grosso, alle prese con animali esotici e compagni di viaggio improbabili: una sorta di decalogo dello straniamento, del trovarsi protagonista e osservatore in un mondo se non ostile certamente inappropriato.
È questo l’esordio in letteratura di Fleming, autore di altri magnifici libri di viaggio, e agente segreto durante la Seconda guerra mondiale. Venticinque anni dopo la spedizione in Brasile, il fratello minore di Peter, Ian, inventerà un personaggio mitico della letteratura d’evasione: James Bond, l’agente con licenza di uccidere, disegnandolo su molte delle idiosincrasie, dei tratti distintivi e delle imprese avventurose dell’allora più famoso Peter. Anche Peter tornò più vivo che mai da una missione, dopo che la famiglia aveva appreso la notizia della sua morte da un necrologio. E come Bond, anche Peter era carismatico, colto e raffinato, imperturbabile perfino davanti a un centinaio di alligatori. Al lettore odierno verrà facile sovrapporre le fattezze dell’esploratore dandy a quelle della spia al servizio di Sua Maestà britannica.
Ne parlano
Il Venerdì
Alberto Riva
James Bond è esistito. Era il fratello di Ian Fleming
Il Giornale
Luca Crovi
"Il mio nome è Bond" Anzi, Peter Fleming
Il Messaggero
Peter Fleming
Peter Fleming, il vero 007
Il Sole 24 Ore
Camilla Tagliabue
James Bond nel Mato Grosso
La Gazzetta del Mezzogiorno
Enzo Verrengia
Il fratello dandy di 007 è tutto da scoprire