Sono passati gli anni, e a Girifalco le vite seguitano a orbitare come corpi celesti, traiettorie che s’intersecano e si allontanano rispondendo alle misteriose leggi dell’universo. Tutte le vite tranne alcune, a cui un fato beffardo sembra aver sottratto il movimento e le illusioni.
Lulù il pazzo vaga per il paese suonando le foglie, in attesa che màmmasa ritorni per ascoltare il suo valzer. Archidemu Crisippu coltiva l’indifferenza verso il mondo, che a don Venanzio, invece, interessa soltanto coltivare il piacere dei sensi. Cuncettina ’a sìcca sospira al figlio mai nato, mentre Angeliaddu desidera il padre che non ha mai avuto. E non c’è giorno che Mararosa non maledica Rorò, per averle rubato l’amore della vita.
La mattina dopo san Lorenzo, notte delle stelle, arriva a Girifalco un circo. Non è di quelli che si fermano di tanto in tanto; è una carovana avvolta da un’aura incantata, un corteo sfavillante di elefanti e domatori, trapezisti, lanciatori di coltelli e illusionisti. La novità scuote la gente ed eccita gli animi, e cambierà per sempre le sorti dei sette protagonisti del romanzo.
Domenico Dara torna nel luogo del suo fortunato esordio – Girifalco, paese reale e insieme suggestiva Macondo magnogreca – per raccontare una storia di destini sovvertiti e miracoli terreni, una fiaba letteraria che invita a guardare la realtà oltre le comuni apparenze.
Francesca –
[…]ma se per caso non sei tra quelli che non sono fortunati, che la Provvidenza s’è scordata, allora su cazzi tùa, che sei fottuto per sempre, per sempre, che non hai una seconda possibilità, e sai che gioia è svegliarsi ogni mattina sapendo che tu pascoli nel gregge dei dimenticati”
Ecco una frase tratta da questo strepitoso libro, il secondo scritto da Domenico Dara, dal quale non ci si può aspettare che qualità, intuizione, novità. Anche con questo secondo romanzo lo scrittore calabrese ha saputo mischiare la realtà con un mondo metafisico, fatto di superstizione, di fato e magia.
Sette sono i personaggi che come i pianeti del sistema solare ruotano attorno ad un perno: l’arrivo di un circo nella cittadina di Girifalco (ambientazione già utilizzata da Dara nel suo primo romanzo “Breve trattato sulle coincidenze”). Sette personaggi di paese, che rappresentano l’eterogeneità delle esperienze di vita che una comunità può esperire: sono tutti dei poveri cristi. A tutti viene data una seconda opportunità nella vita che, nel bene e nel male, regalerà la linfa vitale a questo romanzo.
Consiglio questo secondo lavoro a chiunque, soprattutto a chi ha apprezzato il primo libro di Dara: lo stile è consistente e unico, la coerenza nella trama e nelle idee di base del romanzo impeccabile.